lunedì 11 luglio 2011
ALLARME SIFILIDE-SICILIA!
Sanihelp.it - La sifilide va sospettata in soggetti con le tipiche lesioni mucocutanee o con manifestazioni neurologiche inspiegabili, in particolare in aree di alta prevalenza della malattia.
La diagnosi può essere effettuata a qualsiasi stadio, utilizzando un’analisi al microscopio di materiali prelevati da un’escoriazione o da una ferita. Il batterio Treponema pallidum infatti ha una morfologia ben distinta e riconoscibile. La presenza del batterio nel sangue può essere evidenziata anche con un semplice test sierologico.
Normalmente vengono effettuati due tipi di test: quelli non specifici per il Treponema e quelli Treponema-specifici.
La diagnosi si basa sul fatto che un basso livello di anticorpi rimane nel sangue per mesi e anni anche dopo il trattamento completo della malattia. Il livello di anticorpi tende poi a diminuire fino a scomparire, rendendo il soggetto nuovamente sensibile e suscettibile alla malattia.
Dati gli effetti della sifilide contratta prima o durante la gravidanza, lo screening per la presenza di anticorpi anti-Treponema dovrebbe essere effettuato assieme agli altri test sierologici nelle prime settimane di gestazione.
«Il problema è che spesso la diagnosi avviene tardi, quando la malattia è già in stato avanzato - ha spiegato Mario Aricò, presidente della SIDeMaST (Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse) al recente 4° Congresso Nazionale Unificato di Dermatologia e Venereologia di Napoli- Non c'è più attenzione ai campanelli d'allarme, spesso i segnali fisici vengono ignorati e così alla diagnosi si arriva con circa 6-8 mesi di ritardo. Nel nostro reparto, nella clinica dermatologica dell'università di Palermo, arrivano sempre più pazienti con una sifilide allo stadio secondario- ammette il medico. -Questo ritardo diagnostico crea enormi problemi, soprattutto per le donne, perché sifilide e clamidia sono malattie che impegnano tutto l'organo genitale. Un'infezione pelvica disseminata in soggetti immunodepressi può anche trasformarsi in setticemia».
Per identificare i partner a rischio, vengono date indicazioni dai CDC di considerare i tre mesi precedenti la comparsa dei sintomi della sifilide primaria e/o i sei mesi precedenti la comparsa dei sintomi di quella secondaria e almeno un anno per la sifilide latente. Tutti i soggetti cui è stata diagnosticata la sifilide devono sottoporsi al test per il virus HIV.
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